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Alimentazione: allarme micotossine
Estratto Corriere Salute del 27 marzo 2005.



Ha destato preoccupazioni il recente richiamo dell’Oncologo Umberto Veronesi a prestare maggiore attenzione alle micotossine che potrebbero contaminare alcuni alimenti di largo consumo – quali il latte o le farine di mais – perché altamente nocive.



Nonostante se ne parli poco, e da poco, le micotossine rappresentano, in effetti, un problema serio e non recente. Esse, infatti, sono sostanze naturali, e non di sintesi, ed esistono da sempre.



“In Italia il problema è sotto controllo - precisa Marina Miraglia, Direttore Centro Nazionale Qualità degli Alimenti e Rischi Alimentari dell’Istituto Superiore di Sanità - Infatti esiste una sezione speciale all’interno del nostro Reparto che opera da 25 anni su questo argomento. Anzi l’Italia in Europa è una delle Nazioni più attente, tanto che la normativa italiana, del 1999, è stata adottata nel 2001, dall’Unione Europea”.



Le micotossine sono sostanze tossiche prodotte da funghi microscopici e filamentosi meglio noti come muffe, che si sviluppano principalmente su prodotti alimentari di origine vegetale. Le micotossine si possono formare in una qualsiasi delle fasi di produzione, trasformazione e conservazione del prodotto, a partire dalle piante infettate nel campo fino al frigorifero di casa.



Gli alimenti maggiormente a rischio di contaminazione sono i cereali (frumento, mais, orzo, avena, segale, etc..), i semi oleaginosi (arachidi, girasole, semi di cotone, ecc), i legumi, la frutta secca ed essiccata (mandorle, noci, nocciole, fichi secchi, ecc), frutta e verdura (uva, mele, pere, carote, pomodori, ecc), il caffè, il cacao e il tè vere, le spezie (peperoncino, pepe, zenzero, ecc). Anche gli insaccati ed i formaggi possono venire contaminati a causa di crescita delle muffe sulla loro superficie, durante le fasi di immagazzinamento. E’ possono comunque risultare contaminati carne, latte e uova, se gli animali sono alimentati con mangimi contaminati. Infine anche vino e birra non sono esenti da rischi se prodotti a partire da materie prime contaminate.



Le micotossine, se ingerite oltre certi limiti, sono dotate di elevata tossicità per uomini e animali in quanto possono interagire con diverse strutture cellulari compresi gli acidi nucleici (sede delle informazioni genetiche relative a tutto l'organismo), le proteine, vari costituenti di membrana, con effetti di tipo acuto (solo se introdotte in quantità molto elevata, in tempi brevi), ma soprattutto cronico (se introdotte in piccole quantità per tempi lunghi). In particolare, le micotossine possono avere un'azione genotossica (in grado di danneggiare il DNA), cancerogena (sono capaci di provocare il cancro), mutagena (possono agire sui cromosomi alterandone l'informazione genetica) e teratogena (anomalie nel feto).



Dalle informazioni scientifiche acquisite, le micotossine, nella graduatoria dei possibili rischi cronici da alimentazione, devono essere collocate ai primi posti. E' perciò importante che le Autorità attuino le opportune misure per evitare che il consumatore sia raggiunto da questo tipo di contaminazione. Fra queste misure, la definizione di limiti massimi accettabili e i controlli sono particolarmente importanti, insieme con azioni preventive sul campo. L'Ue e l'Italia hanno progressivamente emesso un pacchetto completo di limiti massimi ammissibili in molti alimenti e per le principali micotossine (l'Italia ha addirittura precorso i tempi, stabilendo limiti massimi già nel ’99) e ora il panorama legislativo è completo. Anche i controlli sono molto sviluppati su tutto il territorio con metodologie armonizzate a livello comunitario.



In conclusione l’unica cosa che attualmente può fare il consumatore è quella di controllare nella conservazione casalinga, in frigorifero o a temperatura ambiente, l’eventuale produzione di muffe. In questi casi può non bastare eliminare le parti ammuffite, perché spesso le micotossine penetrano per diversi centimetri nel cibo ed è pertanto consigliabile non consumare l'alimento.

29/03/2005

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